Sell in may and go away (vendi in maggio e vai in vacanza)

Sell in may and go away (vendi in maggio e vai in vacanza)

Riporto da Investing.com:

"E' successo un fatto strano, anzi due. La settimana scorsa il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti annunciava i dati sui sussidi di disoccupazione nel paese in 'epoca da corona virus', dato largamente atteso dagli esperti come uno dei segnali evidenti della crisi economica del paese che si sta abbattendo nella forza economica più grande del mondo.

Nello stesso momento (e minuto), la Fed annunciava uno dei tanti pacchetti di stimoli all'economia a cui stiamo assistendo in questo periodo da parte delle banche centrali, facendo virare l'attenzione di Wall Street, all'improvviso 'tintasi' di verde nonostante i dati negativi sull'occupazione.

Una settimana dopo, qui veniamo alla cronaca odierna, gli esperti ci informano che “ufficialmente è iniziata la recessione” negli Stati Uniti con l'arrivo dei dati sul PIL statunitense del primo trimestre 2020, ma qui accade qualcosa di sospetto. Il dato ufficiale che solitamente viene rilasciato puntualmente, questa volta arriva con alcuni minuti di ritardo, facendo segnalare in diversi calendari economici un numero errato, +4,8% invece del reale -4,8%. In quello stesso momento, la società americana Gilead Sciences rilasciava un comunicato in cui si faceva un riferimento al risultato positivo di un test effettuato dal NIAID, l'istituto Istituto Nazionale delle allergie e delle malattie infettive, con il farmaco remdevisir. Nella “dichiarazione di Gilead, tutto era confuso, da un lato dicevano che lo studio era buono, ma ora ne mancava un altro, che non c'era nulla di provato e che non era affatto chiaro che il farmaco funzionasse”, spiega José Luis Cárpatos, ceo di Serenity Market. Risultato?

Un film già visto. A fronte di dati economici negativi, Wall Street iniziava a correre sulle ali della speranza di una cura al coronavirus, prima con i future e dopo al suonare della campanella, con il fantasma dello zampino del Dipartimento del lavoro a influenzare il mercato.

“Il governo americano ha così paura di quello che può succedere al mercato?”, si chiede Cárpatos, aggiungendo che “ognuno ha la sua opinione, ma ne abbiamo viste tante, la realtà è che la manipolazione più grossolana è la norma”.

D'altronde, basterebbe pensare a quanti tweet ha fatto il Presidente Donald Trump, annunciando un'economia sempre in forma, pressando su Jerome Powell della Fed, fino agli interventi sul petrolio, cercando di spingere le compagnie petrolifere statunitensi a tagliare la produzione di greggio in barba al 'dio' americano del libero mercato: ogni volta il mercato reagiva...

“Ognuno ha la sua opinione, ma ne abbiamo viste molte, la gente ha un'idea del mercato 'angelico' e la realtà è che la manipolazione più grossolana rappresenta la norma” Regolatevi: "Sell in may e go away" soprattutto quest'anno potrebbe essere una valida strategia...